Le vaccinazioni permettono di limitare le malattie contagiose spesso mortali per il gatto e che in alcuni casi possono essere trasmesse anche all'uomo; hanno efficacia solo se eseguite entro un determinato tempo, secondo un calendario preciso e da rispettare.
Il gatto appena nato possiede un'immunita' per mezzo degli anticorpi colostrali della madre; tali anticorpi sono presenti nel latte materno per le prime 24 ore (da qui l'importanza che i cuccioli si attacchino subito alle mammelle della madre) e se la madre e' regolarmente vaccinata danno un'immunita' passiva ai piccoli che dura dalle 4 alle 18 settimane (mediamente si esaurisce alla 9-12 settimana di eta' ma occasionalmente puo' arrivare anche alla 16-18 settimana).
Dopo tale periodo l'animale non e' piu' protetto e necessita quindi di essere vaccinato.
Le malattie per le quali si vaccina normalmente sono:
Panleucopenia o gastroenterite virale felina |
E' una malattia molto grave provocata da un Parvovirus che colpisce i gatti di ogni eta' se non sono regolarmente vaccinati ma che e' particolarmente pericolosa nei gattini in cui esita quasi sempre nella morte dell'animale. Tale malattia determina una grave gastroenterite emorragica con vomito e diarrea, disidratazione e una imponente distruzione di globuli bianchi. Questa riduzione dei globuli bianchi (panleucopenia) fa si che l'animale sia privo delle difese immunitarie e sia quindi maggiormente soggetto ad infezioni di qualunque natura. L'infezione e' altamente contagiosa ed il virus eliminato nell'ambiente e' molto resistente (persiste anche mesi). Non esiste una terapia che garantisca la guarigione del gatto e l'unica cosa che si puo' fare e' attuare una terapia sintomatica volta a tamponare i vari sintomi che il gatto manifesta. Questo fa capire come sia importante attuare la vaccinazione negli animali a partire dalla 8-9 settimana di vita con due interventi distanziati tra loro di 3 settimane che dovranno essere poi richiamati annualmente.
Malattie respiratorie virali |
A questa categoria appartengono la rinotracheite infettiva (sostenuta da un Herpesvirus) e l'infezione da Calicivirus che costituiscono il complesso delle malattie respiratorie del gatto, malattie molto contagiose e debilitanti. Queste infezioni sono causa di scolo nasale ed oculare all'inizio sieroso che poi diviene purulento e si essicca intorno alle narici e alle palpebre occludendole; a questo sono associati starnuti, tosse, difficolta' respiratorie, ulcere nel cavo orale e scialorrea con successiva difficolta' nella masticazione e quindi rifiuto del cibo.
Questo tipo di infezioni sono molto contagiose e si trasmettono molto facilmente tra gatti che vivono nello stesso ambiente; inoltre e' possibile che animali guariti dall'infezione diventino dei portatori sani del virus continuando ad essere una possibile fonte di contagio per gli altri gatti. Per tali motivi e' molto importante vaccinare i gatti contro tali malattie considerando il fatto che il vaccino che comunemente viene chiamato trivalente contiene sia le malattie respiratorie che la panleucopenia. I richiami devono essere fatti dopo 21 giorni per la prima vaccinazione e poi con frequenza annuale.
Clamidiosi felina o polmonite felina |
E' una malattia che deriva dall'infezione con ceppi felini della Chlamydophila psittaci e che puo' colpire gatti di tutte le eta' con prevalenza nei gattini e negli animali non vaccinati. L'infezione e' causa di congiuntivite con edema, secrezione e difficolta' nel tenere l'occhio aperto a cui spesso si associa una polmonite specifica con difficolta' respiratorie gravi con sovrainfezioni di natura batterica. Gli animali che ne guariscono possono rimanere portatori asintomatici che continuano a diffondere il virus nell'ambiente favorendo l'infezione negli altri gatti. E' possibile vaccinare gli animali contro tale malattia con richiami annuali.
E' sostenuta da un agente virale ed e' conosciuta anche con l'acronimo di FeLV (virus della leucemia felina); e' una malattia estremamente grave poiche' determina una caduta delle difese immunitarie con conseguente predisposizione dell'animale ad infezioni e malattie quali stomatiti, micosi, polmoniti, infezioni renali, cistiti, gastroenteriti e predispone per lo sviluppo del linfosarcoma (tumore del sangue). A seconda dell'organo interessato dalle infezioni secondarie si avra' una differente sintomatologia accompagnata sempre da scadimento delle condizioni generali del soggetto.
I gatti infetti potranno trasmettere l'infezione principalmente attraverso la saliva e il coito sia per contatto diretto che indiretto. Non esiste attualmente una terapia in grado di curare l'animale da questa malattia, ma sono disponibili solo farmaci che attenuano i sintomi parzialmente e per un tempo limitato. Per tale motivo si consiglia di vaccinare gli animali che possono entrare in contatto con altri gatti potenzialmente infetti (randagi o delle colonie feline) ma solo dopo aver effettuato un test diagnostico che escluda la presenza dell'infezione al momento della vaccinazione. Il vaccino deve essere seguito da un richiamo a distanza di 21 giorni per la prima somministrazione con, poi, richiami annuali.
Tale malattia, come per il cane, e' sostenuta da un virus della fam. Rhabdoviridae gen. Rhabdovirus. I gatti possono contrarre l'infezione per ingestione di animali infetti o per contatto con la saliva di un animale malato e possono poi trasmetterla attraverso ferite da morso o da graffio ad altri animali o all'uomo stesso. Come nel cane la malattia ha un esito fatale. Si consiglia per tale motivo di eseguire la vaccinazione dai 3 mesi di vita del gatto (i richiami sono annuali) in particolar modo nei soggetti che vivono in determinate zone geografiche e che possono entrare in contatto con altri animali non domestici; la vaccinazione e' in ogni caso obbligatoria per i viaggi all'estero. |